Polcenigo e Gorgazzo - Itinerari e sapori fvg

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Polcenigo e Gorgazzo

Comuni itinerario
POLCENIGO

Comune di circa 3.200 abitanti,si trova lungo la strada provinciale 29 che scorre nella pedemontana del Friuli Venezia Giulia, ai confini con il Veneto.
Sorge su un territorio caratterizzato da un armonioso intreccio tra bellezze artistiche ed elementi naturali, tra i quali primeggiano le sorgenti del Livenza e quelle azzurre del torrente Gorgazzo, oltre ai dolci pendii del parco naturalistico di San Floriano che sorge sull’omonima collina. E’ tra i borghi più belli d’Italia, ben si adatta la definizione “Acque fresche e ritmi lenti “

STORIA
Il nome deriva dal toponimo prediale romano Paucinius (territorio appartenente a Paucinio). Il suffisso in "igo" lascia intendere anche un’origine celtica. In origine, probabilmente nel V millennio a.C. qui sorgeva un villaggio su palafitte (molti reperti sono stati lasciati interrati), mentre è verosimile che nell’Età del Ferro la popolazione locale si sia intrecciata con i Celti.

polcenigo veduta piazza

Polcenigo veduta piazza



IL BORGO
Polcenigo emoziona e stupisce per i giochi di colori delle sue dolci acque al cambiar delle stagioni. La suggestiva sorgente carsica, nota come “El Buso” (il buco) è meta di sub e speleologi.
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Polcenigo

Nel capoluogo si distinguono la la parrocchiale di S. Giacomo, i resti dell’ex convento francescano fondato nel XIII secolo, la mole del castello, l’ex parrocchiale di Ognissanti, l’oratorio di S. Rocco e la bellissima cornice dei palazzi cinquecenteschi, tra i quali palazzo Zaro (già dei Manin), palazzo Zaia (già dei conti Fullini) e quello dei conti di Polcenigo, nel cui giardino cresce  una gigantesca magnolia ultracentenaria. A rafforzare questa  scenografia da “piccolo mondo antico”, la presenza di due mulini ad acqua.
Il borgo di Polcenigo è un luogo da visitare a piedi. Dai resti del Castello si può avere una panoramica sul centro abitato. Dell’ antico  castello oggi ne sono conservate solo le mura perimetrali, mentre sono andati perduti la lunga scalinata, che scendeva tutta la collina, la cappella e gli edifici annessi. Tornando in piazza Plebiscito possiamo percorrere via S. Rocco che ci porta fino ai margini del borgo, dove sorge l’omonima chiesetta con la possente torre campanaria, probabilmente costruita con le pietre dell’antica mura di cinta.


Piazza di Polcenigo
Piazza di Polcenigo

PALAZZO FULLINI
La piazza è dominata da palazzo Fullini, una delle dimore signorili cinque - secentesche che impreziosiscono Polcenigo. Secondo alcuni opera dell’architetto Domenico Rossi, apparteneva alla famiglia Fullini che nel Seicento acquistò il titolo di conte dalla Repubblica di Venezia. L'esterno è caratterizzato dal porticato con cinque archi a bugne, da due trifore con graziose colonnine e poggiolo e da numerosi mascheroni. All'interno sono conservati stucchi del Settecento.   In alternativa possiamo percorrere via Coltura, affiancando una serie di palazzi fino a Palazzo Zaro, che appartiene ad un ramo dei conti di Polcenigo i quali furono costretti a cederlo ai Manin per pagare il riscatto di due loro cari, caduti prigionieri dei Turchi.


CHIESA DI S. GIACOMO
In origine era la chiesa di uno dei primi conventi francescani del Friuli, già esistente nel 1262. L’ex convento francescano è tra i più antichi della regione e conserva buona parte del chiostro, mentre la chiesa con il portale del ‘500, gli affreschi del ‘300 e numerosi dipinti del ‘700, sembra essere un compendio della storia dell’arte che nel corso dei secoli ha attraversato questi territori. Al suo interno convivono elementi di varie epoche, come il portale cinquecentesco, l'armonioso interno settecentesco, affreschi trecenteschi, una settecentesca Natività della Vergine del pittore veneto Egidio Dall'Oglio. Inoltre custodisce un organo settecentesco del veneziano Giacinto Pescetti, pregevoli altari marmorei e arredi lignei quali gli stalli settecenteschi. L’oratorio di San Rocco risale al XIV secolo e porta tracce di rimaneggiamenti seicenteschi. Lo affianca una massiccia torre campanaria, ottenuta probabilmente dalla trasformazione di un'antica torre della cinta muraria del borgo.

Polcenigo





CHIESA DI S.FLORIANO
Situata all’interno del parco di San Floriano, questa antica pieve dell'VIII secolo merita di essere visitata per i suoi gradevoli affreschi di Scuola Bizantina locale e del periodo tardo gotico è dedicata al valoroso soldato di Lorch, martirizzato nel 304 d.C.
È un’antica pieve costruita nell’Alto Medioevo: sembra che il primo documento che la nomina sia il placito dell’Imperatore longobardo Liutprando, del 743 d.C. Godeva all'epoca di molti privilegi, fra cui il monopolio del battesimo, il diritto di sepoltura dei defunti e di riscossione delle decime





CHIESA DELLA COLTURA
Una leggenda narra che nel 437 d.C. qui sarebbe apparsa la Trinità all'imperatore Teodosio, che avrebbe sollecitato Papa Sisto III affinché edificasse un sacello nel luogo dell'apparizione.
Diversi studiosi sono comunque convinti che la zona ospitasse culti paleocristiani e forse preromani legati alla presenza delle acque sorgive del Livenza. Sembra che una popolazione preromana (I Ceti o i Paleoveneti) avrebbe utilizzato il luogo per cerimonie in favore della fertilità e della fecondità.
I Romani avrebbero fatto proprio questo culto, e nello stesso modo si sarebbe comportata nel Medioevo la Chiesa cattolica.
Nel '500 la chiesa era frequentatissima da devoti pellegrini che vi venivano per cercare grazie legate alla fecondità maschile e femminile; il flusso delle persone era tanto cospicuo quanto disordinato. Per controllare la situazione, nel 1588 furono fatti venire dal convento di San Francesco della Vigna a Venezia alcuni frati francescani osservatori col compito di costruire un convento e di gestire la devozione intorno alla Santissima. I frati rimasero alla Santissima fino al 1769 quando la Repubblica di Venezia soppresse, tra tanti altri piccoli o piccolissimi conventi, anche quello della Santissima. Chiesa della Santissima Trinità (loc. Coltura) – P.zza Chiesa 4 – 33070 Polcenigo

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Chiesa di Polcenigo

SITI DI PARTICOLARE RILEVANZA:
Palù del Livenza. Fino al 1837 è stata una palude e nel 2011 l’Unesco l’ha riconosciuto come Patrimonio mondiale dell’umanità per i “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino“.Si tratta di un sito archeologico preistorico, tra i più importanti del Friuli Venezia Giulia, con un insediamento su palafitte di diversa tipologia. L’area umida di Palù di Livenza si estende nei territori dei comuni di Polcenigo e Caneva. L’abbondante disponibilità di acqua grazie alle tre sorgenti del fiume Livenza (Santissima, Molinetto e Gorgazzo) e l’ambiente ricco di risorse naturali, resero l’area particolarmente favorevole all’insediamento umano. L’ambiente è quello di un arbusteto tipico delle zone umide, caratterizzato da salice cinerino, frangola e ontano comune. Data l’importanza archeologica negli anni ’60 fu scavato un canale di drenaggio e i lavori misero in luce strutture lignee e una grande quantità di frammenti ceramici e strumenti in pietra appartenenti ad un abitato preistorico del Neolitico medio-recente e tardo, databile tra la seconda metà del V millennio e la prima metà del IV millennio a.c.. I reperti sono ora conservati a Pordenone nel Museo Archeologico del Friuli Occidentale.


Parco Rurale “Europark” di San Floriano. Unico esempio di parco naturale e rurale esistente in Italia, una riserva guidata e didattica sia per la flora che per la fauna locale.

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mappa parco rurale di San Floriano


MUSEI E GALLERIE D’ARTE
Museo dell’Arte Cucinaria in Alto Livenza, Vicolo del Teatro,
tel. 0434 670062 - 0434 74016: esposizione permanente di documenti e manufatti sull’arte della cucina, con attrezzi, antichi ricettari, menù di grandi banchetti appartenuti ai cuochi dell'Alto Livenza divenuti protagonisti della ristorazione italiana e internazionale.
Il museo fa parte dell'Ecomuseo Regionale delle Dolomiti Friulane Lis Aganis.

SORGENTI

Le sorgenti del Livenza. Sono molto ricche e rappresentano magnifiche polle carsiche di cui le maggiori sono la Santissima ed il Gorgazzo poste ai piedi del monte Cavallo ed ai margini dell’area dei Palù.
La Santissima è costituita da una serie di polle disposte ad arco e confluenti in un collettore a portata costante.
Il Gorgazzo si trova a 2.5 km sud rispetto alla precedente e dà origine all’omonimo torrente che attraversa il borgo e confluisce nel Livenza. La Sorgente del Gorgazzo è una grotta completamente sommersa, ha portata variabile e minore rispetto alla Santissima. Il Gorgazzo è in pratica un sifone molto profondo e non ancora interamente esplorato. La Sorgente è stata esplorata da molti sub ma ad oggi non se ne conosce ancora la reale profondità.
Le acque sono limpidissime, di colore verde-azzurro e con temperatura media di 10-12°c. Secondo le esplorazioni effettuate, le acque principali escono da una cavità a forma di imbuto che si restringe verso l’esterno.
Una terza sorgente, Molinetto, è collocata più a sud ed è costituita da un gruppo di polle ora sfruttate per l’allevamento delle trote. Le sorgenti sono di origine carsica e le loro acque provengono dagli afflussi meteorici del Cansiglio- Cavallo


Sorgente della Santissima

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Sorgente del Gorgazzo
Eventi:

- Humus park, È il più importante evento italiano di Land Art (da land = terra, territorio, è una forma artistica che utilizza materiali naturali presi da un territorio le cui opere rimangono "in mostra" nel territorio stesso). La Natura offre la scenografia ed i suoi materiali. Lavorando a coppie, gli artisti italiani e internazionali li scelgono e li lavorano creando opere uniche, nate “in e per” un luogo specifico. Il pubblico cerca le opere, le scopre e ne gode, finché la Natura non se “le riprende”.Alcuni numeri: 13 giorni, 3 location, oltre 80 artisti da 13 paesi del mondo, 8 scuole d'arte e accademie coinvolte. http://www.humuspark.it

- la sagra dei “Sest” – si tiene il primo fine settimana di settembre. Appuntamento nato almeno trecento anni fa per la compravendita di cesti in vimini e giunco, la sagra è un avvenimento per il borgo. Attrae migliaia di visitatori ogni anno. Oggi si possono trovare prodotti di artigiani dei territori limitrofi anche relativi alla lavorazione del legno, del cuoi e della ceramica, frutto di una abilità secolare e tramandata di generazione in generazione.

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compravendita di cesti in vimini e giunco

- I presepi di Polcenigo

IL PRODOTTO DEL BORGO
E’ senza dubbio il cesto in vimini.
La lavorazione del vimini, con cui si intrecciavano cesti e cestoni da vendere ai contadini in occasione della vendemmia, era un’attività tipica degli abitanti del borgo. Il prodotto principale era il zhestón, che aveva un impiego soprattutto domestico, ad esempio per il trasporto del bucato.

IL PIATTO DEL BORGO
La specialità è la trota dell’Alto Livenza, pesce che trova nelle acque pure e azzurre del Livenza il suo habitat naturale.

Informazioni: Piazza Plebiscito, 1 -33070 Polcenigo 39 0434 74001


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